GOSPEL TIMES, 16 Dicembre 2017, ore 21.00, Casa della Musica, Palazzolo Sull’Oglio (BS)
Novembre 26, 2017La Fondazione Nadia Valsecchi entra a far parte della World Pancreatic Cancer Coalition
Dicembre 30, 2017Riportiamo l’intervista della Dott.ssa Marta Chiaravalli che con il piccolo contributo della Fondazione Nadia Valsecchi ha trascorso 5 mesi al Memorial Sloan Kettering Cancer Center a New York lavorando a fianco dei migliori esperti sul tumore al pancreas.
Il periodo trascorso presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Centre è stata una esperienza unica: è impossibile descrivere tutto quello che ho imparato in soli 5 mesi. La mia settimana era divisa in due: giorni dedicati alla clinica e giorni dedicati alla ricerca. Quando ero di turno all’out-patient clinic affiancavo la Dott.ssa O’Reilly durante le prime visite o i follow-up con i pazienti, partecipavo alle decisioni terapeutiche e assieme agli specializzandi valutavamo i possibili trial clinici in cui arruolare i pazienti quando possibile. Grazie all’opportunità di aver partecipato alle attività di clinica quotidiane ho percepito le grandi differenze che ci sono tra il sistema sanitario italiano e americano. Gli altri giorni mi occupavo di ricerca clinica aiutando nella raccolta e interpretazione dei dati, in particolare ho collaborato ad un progetto che valuta la presenza del circulating tumor DNA nel sangue dei pazienti e i suoi possibili impieghi come marker prognostico e di risposta alla terapia. Per circulating tumor DNA” si intende DNA che origina direttamente dal tumore o da cellule tumorali circolanti e che potrebbero raprensentare un campanello di allarme per la presenza del tumore.
Una delle cose che mi è piaciuta di più è che l’ambiente era molto stimolante ed ogni giorno, in parallelo alle normali attività, potevo assistere a meeting e lezioni di aggiornamento su metodi di diagnosi, terapie, mutazioni genetiche e casi clinici. Tre giorni a settimana potevo partecipare alle lezioni previste per gli specializzandi in oncologia medica potendo così apprendere anche i progressi su altre patologie oncologiche oltre alla neoplasia pancreatica. Durante questo periodo ho scritto anche la mia prima review intitolata “Pancreatic Ductal Adenocarcinoma: State-of-the-Art 2017 and New Therapeutic Strategies”, che riassume lo stato dell’arte sulle strategie terapeutiche per la cura dell’adenocarcinoma pancreatico.
Chiaravalli M, Reni M, O’Reilly EM
“Pancreatic Ductal Adenocarcinoma: State-of-the-Art 2017 and New Therapeutic Strategies”, Cancer Treatment Review, Nov 2017
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=marta+chiaravalli (Menzionato il contributo della Fondazione Nadia Valsecchi)
In concomitanza ho portato avanti il mio progetto di tesi iniziato in Italia e agli inizi di luglio mi sono laureata in Medicina e Chirurgia (cum laude) presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, con una tesi dal titolo: CHEMIOTERAPIA PERI- O POST-OPERATORIA NEL CARCINOMA DEL PANCREAS RESECABILE: STUDIO RANDOMIZZATO MULTICENTRICO DI FASE II. Attualmente il trattamento standard per l’adenocarcinoma del pancreas resecabile prevede l’intervento chirurgico seguito da chemioterapia adiuvante. Tuttavia, l’adenocarcinoma pancreatico è noto per la sua tendenza a metastatizzare precocemente e la sopravvivenza globale a 5 anni per i pazienti affetti da malattia resecabile è del 29%. Per tanto, c’è un forte razionale nell’investigare la chemioterapia preoperatoria in pazienti con malattia resecabile alla diagnosi. Abbiamo quindi condotto uno studio multicentrico randomizzato di fase II (PACT-15; NCT01150630) per valutare il ruolo di una chemioterapia di combinazione nel trattamento peri-operatorio. Tra settembre 2010 e aprile 2015, 88 pazienti eleggibili, tra i 18-75 anni, e con conferma patologica di diagnosi di carcinoma del pancreas resecabile (stadio I-II), sono stati randomizzati a chirurgia seguita da 6 cicli di gemcitabina adiuvante o PEXG adiuvante o a 3 cicli di PEXG prima e 3 cicli dopo chirurgia. I risultati del presente studio sono a favore dell’utilizzo del trattamento neo-adiuvante in pazienti affetti da adenocarcinoma pancreatico resecabile. Di fatto, i pazienti che hanno ricevuto la chemioterapia peri-operatoria hanno avuto un significativo miglioramento sia dell’EFS che dell’OS rispetto a quelli che hanno ricevuto il trattamento adiuvante. Attualmente, i risultati di questo trial conferiscono la maggiore evidenza presente a favore del trattamento peri-operatorio per pazienti affetti da adenocarcinoma pancreatico resecabile e giustificano quindi ulteriori future analisi in uno studio clinico randomizzato di fase III.
Ringrazio di cuore la Fondazione Nadia Valsecchi e in particolare Federica per aver supportato questo progetto e per avermi guidato in questa esperienza ricca di validi spunti per la mia futura carriera.