I progressi della scienza sul tumore al pancreas: cos’e’ accaduto nel 2019?
Dicembre 30, 2019La sopravvivenza per tumore al pancreas a 5 anni dalla diagnosi ha raggiunto il 10%
Gennaio 9, 2020Anche il pancreas puo’ presentare delle CISTI, ossia delle piccole sacche contenenti liquido, che nella maggior parte dei casi sono benigne, ma in alcuni casi possono anche trasformarsi in tumore. Queste cisti infatti possono rappresentare dei possibili precursori dell’adenocarcinoma del pancreas. Ma come distinguere cisti benigne da quelle maligne? E come decidere quando intervenire rimuovendole? Il Dott. Giovanni Marchegiani, chirurgo e ricercatore presso l’Istituto del Pancreas di Verona, ha ideato un’applicazione per guidare i medici nella valutazione di queste cisti. L’app, chiamata iCyst, prevede che il medico inserisca nell’app le funzionalità delle cisti per ottenere consigli dalle tre diverse linee guida pubblicate e grazie al supporto di un algoritmo incorporato. Qui di seguito l’intervista al Dott. Marchegiani, che ci spiega le cisti pancreatiche e l’importanza dell’App da lui sviluppata.
Dove lavori e di cosa ti occupi? Qual’e’ stato il tuo percorso formativo? Sono un chirurgo del team dell’Istituto del Pancreas di Verona, un centro altamente specializzato sullo studio, la diagnosi, e la cura delle malattie del pancreas. Ho intrapreso qui il mio percorso di specializzazione e durante il dottorato di ricerca ho condotto un periodo di studi presso Il Massachusetts General Hospital di Harvard negli USA.
Che cosa sono le cisti pancreatiche e quante persone vengono diagnosticate con queste cisti ogni anno in Italia? Le cisti al pancreas rappresentano una famiglia molto eterogenea di entità, da assolutamente benigne a potenzialmente precursori di carcinoma. Purtroppo si assomigliano tutte ed è molto difficile capire quali vanno asportate chirurgicamente e quali invece possono essere osservate nel tempo. Non è ancora nota la loro reale incidenza nel nostro paese, ma non sono affatto delle entità rare: alcuni studi attestano che oltre i sessant’anni quasi una persona su cinque può essere affetta da una cisti al pancreas.
Come vengono scoperte? Nella maggior parte dei casi le cisti pancreatiche vengono scoperte in modo assolutamente incidentale, ovvero per caso. Un quadro tipico è quello di una persona che esegue una diagnostica addominale per un’indicazione non di pertinenza pancreatica e scopre, per l’appunto, per caso di avere una cisti al pancreas. E da quel momento inizia un lungo calvario.
Come si distingue una cisti maligna (che si trasformera’ poi in tumore) da quella benigna? Come dicevo questa è una questione molto delicata. Le cisti infatti si assomigliano tutte da un punto di vista radiologico. Esistono in realtà delle caratteristiche di rischio che si associano maggiormente con la capacità di queste cisti di trasformarsi in futuro in tumore. Fondamentale e poi un approccio olistico alla persona tutta, considerando la presenza di eventuali sintomi e altri fattori di maggiore o minore allerta.
Come vengono monitorate queste cisti? A quali tipi di esami ci si deve sottoporre? Una volta che una cisti è stata accuratamente studiata, se considerata a basso rischio questa può essere osservata nel tempo. L’esame principe in questo senso è la risonanza magnetica, che viene sempre integrata con la visita clinica e alcuni esami ematochimici eseguiti ad intervalli regolari nel tempo.
A cosa serve l’applicazione iCyst che hai sviluppato e chi la puo’ utilizzare? L’idea era quella di creare uno strumento facile da utilizzare e al tempo stesso pratico per fornire al clinico una modalità di accesso veloce e sicura alle linee guida internazionali in merito al trattamento delle cisti pancreatiche. La app e’ dedicata a tutti i clinici che affrontano nella loro pratica quotidiana persone con diagnosi di cisti, a fronte della enorme mole di letteratura scientifica con indicazioni che talora appaiono anche in contrasto.
Quali informazioni si otterranno da questa applicazione e quali centri sono coinvolti nella raccolta dati? L’applicazione è in grado di fornire una risposta dettagliata sul singolo paziente e sulla sua specifica cisti grazie ad un algoritmo molto accurato. È stata presentata in anteprima lo scorso mese e ha avuto un lancio a livello mondiale, con centri che hanno aderito dagli Stati Uniti d’America ai paesi della Asia dell’est. Stiamo inoltre preparando delle versioni tradotte in lingue come il rumeno ed il russo.
Come si arrivera’ a capire con precisione se intervenire chirurgicamente o meno su determinate cisti e non su altre? La scienza si sta dedicando in modo sempre più attento sulla ricerca di marcatori molecolari che potrebbero essere presenti nel liquido di queste cisti così come in altri materiali biologici di maggior facile accesso come il sangue o la saliva. Purtroppo questi rappresentano ancora degli scenari sperimentali e non incorporati nella reale pratica clinica.
Qual’e’ la percentuale di individui con cisti che subisce intervento chirurgico? Grazie ad un percorso molto accurato di selezione, solo una quota minimale dei pazienti che scoprono di avere una cisti necessitano di un intervento chirurgico, ossia meno dell’1%. È fondamentale sottolineare infatti come gli interventi al pancreas siano ancora oggi estremamente rischiosi e pertanto bisogna sempre pesare i reali rischi dell’intervento chirurgico con i potenziali benefici dell’ asportazione di una cisti che nella maggior parte dei casi non rappresenta un tumore maligno.
Le conoscenze sulla biologia delle cisti pancreatiche aumentano ogni giorno. Come vedi il futuro della diagnostica di queste cisti? Noi tutti sogniamo di scoprire un marcatore perfetto, ovvero di facile accesso e di basso costo ed è in grado di predire con accuratezza la presenza di un tumore maligno all’interno della cisti. La realtà è che tutto questo ancora non esiste e anche in futuro l’approccio dovrà essere sempre attento non solo alle caratteristiche della specifica cisti ma della persona nella sua interezza: non possiamo infatti pensare di fornire la stessa risposta per una medesima lesione in chi ha 30 o 70 anni.
Cosa consigli agli individui con cisti attualmente in sorveglianza? Essere seguiti da un centro di riferimento con altissima esperienza nel campo è fondamentale. Questa è infatti la vera prevenzione dello sviluppo del carcinoma pancreatico: osservare queste cisti in serie così come diversi fotogrammi formano un film. La storia naturale di queste cisti deve essere valutata nel tempo e da occhi esperti, condividendo con il paziente i pro ed i contro di un eventuale intervento in base al singolo controllo che si effettua. La strada è ancora lunga ma la via intrapresa è quella giusta!
Per saperne di piu’:
http://www.chirurgiapancreasverona.it/?page_id=3155
https://twitter.com/marcheg83
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Giovanni+marchegiani
https://apps.apple.com/us/app/icyst/id1479833485