Ricercatore del mese: Gina DeNicola, PhD
Luglio 17, 2015Identificati tre nuovi marcatori per la diagnosi precoce del tumore al pancreas nelle urine di pazienti con adenocarcinoma pancreatico.
Agosto 4, 2015Massimo Dominici, MD
Universita’ di Modena e Reggio Emilia
Massimo Dominici, medico ematologo ed oncologo, dopo la formazione universitaria e un post-doc negli Stati Uniti presso il St. Jude Children’s Research Hospital a Memphis, ha iniziato la sua attività di ricercatore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia.
Impegnato sia in attività clinica sia nella ricerca in campo oncologico e sull’impiego delle cellule staminali, ha l’obiettivo di generare nuove strategie antitumorali mediante la modificazione genica di cellule staminali mesenchimali, ossia cellule multipotenti che possono differenziarsi in diversi tipi cellulari. Da sempre si è focalizzato anche sullo studio del microambiente tumorale, considerando il tumore come una malattia che non dipende solo dalle qualità delle stesse cellule tumorali ma anche dalle interazioni che queste stabiliscono con le cellule sane circostanti che costituiscono il cosiddetto “stroma”.
In assenza di patologia il normale funzionamento del tessuto è regolato dall’interazione tra i vari comparti. Al contrario, in presenza di tumore, le cellule cancerose trasformate inviano risposte anomale all’ambiente, provocando un rimodellamento dello stroma in grado di favorire un’ulteriore crescita tumorale.
Tale rimodellamento diventa particolarmente significativo nel tumore del pancreas più frequente: adenocarcinoma carcinoma pancreatico. In questo caso si assiste ad una crescita eccessiva dello stroma infiltrante che arriva a rappresentare fino al 90% dell’intero tumore. In tal modo lo stroma contribuisce alla sopravvivenza del tumore, proteggendolo inoltre dall’azione del sistema immune ed ostacolando la diffusione di agenti chemioterapici.
Le cellule staminali mesenchimali sono una popolazione di progenitori multipotenti identificati per la prima volta nel 1966 nel midollo osseo e successivamente isolati da numerosi altri tessuti. La loro comprovata attitudine ad essere reclutate preferenzialmente laddove vi sia un danno o un tumore ha spinto i ricercatori ad ingegnerizzarle al fine di far loro produrre diversi composti antitumorali per poi utilizzarle come un cavallo di Troia.
Tra questi composti la scelta del Dr. Dominici è caduta su TRAIL, una proteina normalmente espressa da alcune cellule del sistema immunitario, capace di indurre la morte di svariati tipi di tumore senza evocare una significativa tossicità nei confronti delle cellule sane. Gli studi pre-clinici condotti da Dominici e dal suo gruppo hanno dimostrato l’efficacia di questa strategia nei confronti di tumori ad elevata mortalità come il carcinoma della cervice uterina, sarcomi, tumori al colon e, ultimamente, pancreas.
Questi studi hanno portato Dominici e collaboratori a ritenere che una terapia cellulare con staminali producenti TRAIL potrebbe superare i limiti dei trattamenti chemioterapici attuali, aprendo la strada a nuove prospettive terapeutiche basate sulla manipolazione cellulare (nella figura sottostante). L’obiettivo è di comprovare ulteriormente questo approccio per poi seguire un iter autorizzativo presso gli enti regolatori per l’inizio delle fasi cliniche in pazienti che hanno ancora purtroppo una prognosi infausta.
Informazioni sulle ricerche di Dominici e del suo gruppo possono essere trovate sul sito web http://www.cell-therapy.unimore.it/ e sulle banche dati internazionali all’indirizzo http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Dominici+M